Il bioritmo (o ritmo di vita) rappresenta il ritmo biologico dell’uomo, con una fase alta e una fase bassa matematicamente accertabili.
Tralasciando le considerazione sul ritmo emozionale o psichico di 28 giorni e sul ritmo intellettuale di 33 giorni, perché di non specifico interesse in questa trattazione, accenneremo al ritmo della durata di 23 giorni.
Ritmo di efficienza con le due fasi (+ = ascendente, – = discendente)e la linea di base (0) (H.K. Saltarini).
Dalla figura emergono le seguenti indicazioni:a. dal 2° all’11° giorno si registra una elevata efficienza fisica;b. il 1° e il 12° giorni sono critici;c. dal 13° al 23° giorno si registra una minor efficienza fisica.
Secondo molti Autori le prestazioni migliori dell’atleta si verificherebbero nei periodi in cui la combinazione delle rispettive curve raggiunge il punto più elevato.
I bioritmi, dal momento della nascita, proseguono ininterrottamente per tutta la vita e senza deviazioni e alterazioni.
“I ritmi (fisico, emotivo, intellettuale, ecc.) nascono (dal punto zero) al momento della nascita e non al momento del concepimento, perché l’embrione fino a quando è legato al grembo materno, vibra con il ritmo della madre e non con il proprio” (H.K. Saltarini).
Un conteggio dell’età di ciascuno (espressa in giorni) e divisa per 23, può rivelarci in quale grado di efficienza fisica ci troviamo (o ci troveremo) in un determinato giorno o periodo.